Elaborazione via cloud per Xbox One: non solo demo! Parola di Phil Spencer

[banner]

Vi ricordate la demo tecnica che Microsoft ha mostrato ad aprile alla BUILD 2014? Quale? Come quale? La Demo con la D maiuscola!

Mi riferisco ovviamente a quella che mostrava come sia effettivamente possibile sfruttare l’infrastruttura cloud di Microsoft (basata su Azure) per coadiuvare in tempo reale Xbox One su alcune elaborazioni. Per l’esattezza la demo faceva uso del supporto computazionale fornito dal cloud per riuscire a rendere fluido (facendolo cioè girare ad un sufficiente numero di frame per secondo) il crollo in ben 35.000 pezzi diversi di un grattacielo.

Se il risultato ottenuto non vi sembra niente di che o comunque poco rivoluzionario, beh lasciatevi dire che vi sbagliate di grosso. Simulare una scena del genere con un framerate sufficiente e soprattutto stabile è tutt’altro che banale in termini di risorse hardware richieste; considerate che sono moltissimi e parecchio pesanti i calcoli necessari per computare in tempo reale la posizione e in generale tutta la fisica dietro ad ogni singolo frammento che ovviamente deve poter “interagire” con gli altri pezzi in caduta e i vari elementi dello scenario. Insomma un’elaborazione in grado di mettere in crisi anche le configurazioni PC più performanti ma, come la demo ha dimostrato, non una batteria di server collocati da qualche parte nella nuvola che lavorano in sinergia grazie a logiche di calcolo distribuito. La portata rivoluzionaria (se verrà poi confermata all’atto pratico) sta anche nei requisiti di connessione necessari affinchè il tutto funzioni. Da quanto emerso dalla BUILD 2014, infatti, per godere del supporto computazionale via cloud occorre una configurazione minima di 2Mbps in download e 100 ms di latenza. Anche per ottenere il top dalla tecnologia non serve una super banda; bastano 5Mbps e un ping sotto i 60 ms.

Vi state chiedendo perchè tiro in ballo adesso questo argomento? Il motivo è semplice. L’E3 2014 con tutto il suo contorno di fermento sui social ci ha portato una lieta notizia: la demo in questione non era un semplice esperimento tecnico fine a se stesso bensì un prototipo per il nuovo motore su cui si baserà il reboot di Crackdown per Xbox One.

A dirlo è direttamente il buon Phil Spencer rispondendo su twitter ad un fan che gli chiedeva se la demo del palazzo fosse in qualche modo connessa alle esplosioni di edifici visibili nel trailer di Crackdown (rilasciato proprio durante la conferenza dell’E3).

A quanto pare, al di là dei molti scettici sull’argomento, Microsoft è più che convinta circa le potenzialità della tecnologia cloud di coadiuvare realmente XOne in alcune elaborazioni e sta procedendo nei lavori per rendere quanto prima operativa questa feature.

  • Ai sonari piace credere che il Cloud sia una favoletta, ma non è così!

    • GamingAddiction_slp

      Da esperto della materia (dopo la laurea in ingegneria mi sono specializzato con un master in cloud computing e servizi software) conosco bene le grandi potenzialità del cloud e i limiti che lo contraddistinguono. Però sono ben poche le realtà oltre a Microsoft che possono superare questi limiti e darci una tecnologia realmente funzionante

      • Lo spero vivamente anche io! La vera innovazione di questa generazione è proprio il cloud!