Gears of War 4: il mio punto di vista sulla campagna

Nel week-end ho portato a termine su Xbox One la campagna di Gears of War 4 ed è quindi giunto il momento di condividere con voi le mie considerazioni.

Togliendo il tempo “perso” a fare screenshot, clip, prove varie, etc. complessivamente la mia prima run giocata a difficile mi ha intrattenuto per più di 12 ore, con svariati punti nei quali sono morto più volte prima di venirne a capo. Nel complesso il livello di sfida mi è parso adeguato con l’IA amica e nemica entrambe in grado di svolgere molto bene il proprio dovere.

Mi sento di promuovere in pieno la campagna sia sul fronte della storia che del gioco. The Coalition è riuscita a far riprendere in modo convincente le vicende nonostante con il terzo capitolo si fosse chiuso un ciclo e, una volta giunti alla fine, si rimane con la voglia di avere subito tra le mani un seguito per vedere come verrà affrontata su larga scala la nuova minaccia dello Sciame.

Tutto quadra (compresi l’inserimento dei robot e la comparsa dello Sciame), i nuovi protagonisti acquistano via via più personalità anche grazie all’affiancamento delle vecchie glorie senza tuttavia, per il momento, riuscire a raggiungere il livello di carisma di Marcus & Co.

Il ritmo è buono e il gunplay è come sempre in ottima forma, arricchito dalle nuove mosse in corrispondenza delle coperture, dalle nuove armi (sia quelle dei DeeBees che quelle artigianali degli Estranei) e dalle fasi con le tempeste che impattano bene sul gameplay modificando in maniera rilevante e coerente addirittura la velocità e la traiettoria di proiettili e granate.

Ottima l’idea di infilare di tanto in tanto dei momenti da Orda 3.0; si aggiunge un pizzico di varietà in più che non guasta mai. I nuovi nemici sono ben differenziati nei loro comportamenti e specialmente quelli non antropomorfi sanno dare veramente tutti del filo da torcere, richiedendo ciascuno un diverso modo di approcciarli.

Tecnicamente è sempre fluido e molto bello da vedere con, su tutto, illuminazione, ombre e riflessi che in alcuni passaggi sono strepitosi. Sul piano artistico ho trovato estremamente ben riuscito il modo in cui si alternano, man mano che la giornata avanza e che le vicende prendono forma, ambienti più luminosi ad altri più cupi e location quasi asettiche ad altre decisamente più vissute e decadenti.

Insomma la campagna mi ha decisamente soddisfatto e, dovendo proprio muovere una critica, l’unico appunto che farei riguarda il finale; è altamente tamarro e di grande impatto (e questo è un aspetto graditissimo) ma personalmente avrei preferito una resa dei conti pad alla mano un filo più ostica.