La dashboard di Xbox One: Microsoft non tenerci all’oscuro

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A distanza di quasi un mese dall’acquisto di Xbox One e dopo aver già scritto di Ryse, Forza 5 e dei comandi vocali, oggi ho deciso di porre l’attenzione sulla dashboard.

Partiamo con il dire che il classico stile metro, tipico dell’ecosistema che Microsoft ci sta costruendo attorno, ci mette a disposizione un’interfaccia senza dubbio molto funzionale e piacevole da vedere che, una volta acquisita un minimo di confidenza, ci permette (specialmente se si abbina anche l’uso dei comandi vocali) di esplorare ed organizzare comodamente i contenuti della nostra Xbox. L’elemento core è rappresentato dalla schermata Home dove nella finestra più grande è sempre visibile il gioco o l’app running e, al di sotto di essa, le ultime quattro applicazioni avviate. Oltre all’immancabile schermata dedicata allo Store, c’è anche spazio per una denominata Scelte che potremo cucirci addosso decidendo quali icone/app inserirci in modo da averle subito disponibili.

Gli aspetti positivi, dunque, vi sono ma a questi si affiancano (speriamo solo temporaneamente) degli elementi negativi che richiederebbero di essere fixati quanto prima e che sono accomunati da quella che potremmo etichettare come una certa volontà di Microsoft di tenerci un po’ all’oscuro. Su cosa? Essenzialmente su tre fronti:

  • La carica residua del controller. Al momento non ci è dato sapere (come invece è possibile sulla 360) quale sia la carica residua delle batterie del pad.
  • L’avanzamento delle installazioni. L’avanzamento delle installazioni rimane ad un livello di dettaglio troppo elevato e sarebbe gradita almeno una gestione separata del processo di download da quello della vera e propria installazione.
  • La gestione del HDD. Per ora non esiste un’applicazione che consenta di gestire ed avere una visione di insieme dello spazio di memoria. Sarebbe molto gradito riuscire almeno a vedere a quanto ammontano i GB ancora residui e come è ripartito tra applicazioni, giochi e dati lo spazio occupato. Anche perchè 500 GB possono sembrare molti ma considerando il peso dei giochi next-gen (30-40 GB) non sono poi così tanti e, dunque, un maggior e più diretto controllo sul HDD è quasi d’obbligo.

Sono sicuro che queste mancanze (che per alcuni sono irrilevanti ma che utenti più smaliziati giustamente esigono) siano solo momentanee e che Microsoft stia già lavorando per porvi rimedio. Non ci rimane che attendere!