Le principali sorprese (in negativo) dell’E32013

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Ormai sono trascorsi alcuni giorni dalla conclusione del tanto atteso E3 di quest’anno. Passato, dunque, il fervore del momento è possibile fermarsi un attimo a ragionare a mente fredda su quanto abbiamo visto. Per l’esattezza, dopo aver condiviso con voi gli aspetti che più mi hanno sorpreso in positivo, è giunto ora il momento di focalizzare l’attenzione su ciò che, invece, non mi ha molto convinto.

Vi avviso già, che dal mio punto di vista, le principai delusioni risiedono in casa Microsoft. Probabilmente molti di voi staranno pensando al prezzo della Xbox One e dunque al fatto che per averla occorrerà sborsare 100 euro in più rispetto a PS4, altri alle politiche di games licensing che si annunciano più restrittive (ma direi anche più trasparenti) sulla XOne piuttosto che sulla Playstation 4. In realtà nessuno dei due aspetti mi ha fatto storcere il naso perchè bene o male me li aspettavo entrambi. Infatti, da quando si è saputo dell’inossidabile legame tra Xbox One e il nuovo Kinect, avevo già intuito che il prezzo sarebbe stato di 499 euro e, invece, il sistema di licenze non mi ha sorpreso più di tanto perchè perfettamente in linea con il graduale passaggio verso il digital delivery che sarà sempre più lo standard nel nostro futuro videoludico.

Cosa mi ha deluso allora? Non so voi, ma sono rimasto sorpreso in maniera estremamente negativa dal profondo e indesiderato stravolgimento apportato al gameplay di Ryse (uno dei titoli per la next-gen che più aspettavo). Crytek, infatti, ha completamente stravolto il progetto nelle sue fondamenta. Già quando durante l’E3 2011 ci era stato presentato per la prima volta come un’esclusiva per la Xbox 360, sia Microsoft che Crytek avevano rimarcato che si sarebbe trattato di un gioco hardcore basato interamente su kinect. Quando poi era diventato chiaro lo slittamento verso la next-gen, l’idea di tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori era quella che tale decisione fosse stata presa per poter usufruire delle prestazioni ben più elevate della nuova periferica.

Il video (qui sopra) mostrato durante la conferenza E3 di Microsoft, invece, ci ha messi davanti ad un titolo caratterizzato sicuramente da un impatto grafico e scenografico mozzafiato, ma dal gameplay non più basato su un uso intensivo del kinect che, infatti, non è più parte cruciale del sistema di combattimento (affidato ora al pad tramite QTE) ma è stato relegato solo all’invio di comandi (tramite gesti e voce) al battaglione che accompagnerà il protagonista.

Detto questo, però, un’ulteriore considerazione è d’obbligo. Mi chiedo (e vi chiedo) in che modo Microsoft pensa di convincere i gamer (soprattutto quelli hardcore che sono tra quelli maggiormente interessanti ad acquistare una console al day-one) a spendere cento euro in più (rispetto alla concorrenza) per una perifierica di rilevamento dei movimenti e della voce della quale, però, non ha mostrato le potenzialità in gaming? Se neanche un titolo come Ryse – Son of Rome, in preparazione da un po’ e pensato fin dalle sue origini per sfruttare a fondo kinect, è stato impiegato a tale scopo la questione si fa preoccuante. Per quanto tecnologicamente avanzato, se il nuovo kinect non mostrerà quanto prima le sue potenzialialità all’interno di giochi hardcore, difficilmente potrà favorire le vendite di Xbox One; non basta un telecomando innovativo a convincere gli utenti a spendere quei famosi cento euro in più.