Oggi (mi) arriva Xbox One: ecco perchè l’ho scelta

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Oggi 22 Novembre 2013 a molti adulti potrebbe sembrare un normale venerdì lavorativo come tanti altri. Soprattutto a chi ha lasciato con il tempo che i problemi della vita quotidiana erodessero fino in fondo il bambinello che ognuno di noi si porta (o dovrebbe portarsi) dentro.

Beh, per fortuna e forse per eccessiva incoscienza, questo non è assolutamente il mio caso. Oggi, 22 Novembre 2013, per me non è per niente un venerdì come gli altri; oggi arriva in casa un “ospite” obiettivamente un po’ ingombrante 😆 ma che si candida ad alimentare per i prossimi anni proprio quel Peter Pan che è in me. A chi (notare la personificazione di un oggetto 😀 ) mi riferisco? Beh, ovviamente a Xbox One!

Stamattina, tra l’altro, il quadro che mi si è prospettato davanti appena mi sono affacciato alla finestra era uno di quelli che non possono non risvegliare anche le più impercettibili e residue tracce di fanciullezza. Con in mente la mia Xbox One, che ritirerò in serata (perchè va bene la storia del bambino ma dire al lavoro “oggi, nonstante le attività da chiudere, non vengo in ufficio perchè devo andare a prendere la nuova console”, mi sembrava alquanto azzardato), davanti agli occhi mi si è parata l’immagine di uno scorcio di Torino con i tetti innevati. Al momento in cui scrivo (pausa pranzo) la pioggia ha già fatto sciogliere da ore quel sottile strato di neve però, anche se solo per un breve momento, il pensiero di un bel “dono” in arrivo incorniciato da qualche fiocco di neve non ha potuto che portarmi con la mente all’atmosfera natalizia. Sì, oggi 22 Novembre per me è praticamente Natale!

Ma, al di là di questo quadretto, torniamo a bomba ossia (come da titolo) al perchè ho scelto, ormai diverso tempo fa, che la mia next-gen sarebbe iniziata con la nuova console Microsoft (invece che con quella Sony). A scanso di equivoci preciso fin da subito che ho scelto di iniziare con Xbox One ma, da appassionato di tecnologia e videogames, non passerà molto tempo prima che anche una PS4 finisca per trovare spazio a fianco della mia TV.

IL PREZZO

Iniziamo col dire che, al contrario di molti altri, non ho mai fatto entrare il prezzo tra i fattori decisivi per la scelta. Questo non perchè non consideri rilevanti i 100 euro in più che ci chiede Microsoft, bensì perchè da un lato li ritengo adeguati alla maggiore offerta (mi riferisco al Kinect su cui tornerò più avanti) e dall’altro perchè, muovendosi per tempo, era possibile trovare in giro delle offerte molto allettanti quasi in grado di “annullare il peso” di questi famosi 100 euro in più. Ad esempio nel mio caso, senza citare il rivenditore (perchè fare troppa pubblicità a gratis non mi piace! 😉 ), al prezzo standard di 499 euro mi porto a casa la console in day one edition, Fifa 14 in digital delivery e (ciliegina sulla torta) Forza Motorsport 5 retail e nella versione day on edition.

LE ESCLUSIVE

Le esclusive, invece, hanno ovviamente influito pesantemente sulla mia decisione. Mi riferisco sia a quelle disponibili al lancio (Forza 5, Dead Rising 3 e Ryse: Son of Rome su tutte) sia a quelle che arriveranno in seguito sulla nuova piattaforma di Microsoft (e in questo caso penso a Titanfall, Quantum Break, D4 e ovviamente al prossimo capitolo di Halo). Tornando alla line-up di lancio, da early adopter, non potevo posticipare la possibilità di assaporare almeno qualche assaggino di vera next-gen. I tre titoli che ho citato prima, infatti, chi per un motivo chi per un altro sono in grado a mio avviso di soddisfare questa mia esigenza. Ad esempio Ryse riesce a raggiungere il princiaple obiettivo (peccato che spesso sia l’unico) di Crytek, cioè quello di mostrare fin da subito le grandi potenzialità tecnico-grafiche del CryEngine su XOne e ,dunque, della console stessa. Forza 5 ad un ottimo comparto tecnico (1080p nativi per 60 fps) riesce ad associare un importante passo avanti in un aspetto, l’intelligenza artificiale, che è il primo ad aver un urgente bisogno di evolvere; le IA degli avversari bot, non più basate su statiche routine comportamentali prestabilite dagli sviluppatori ma sui famosi drivatar cloud-based che “imparano” dal vero comportamento in game dei videogiocatori, rivoluzionano realmente il concetto di IA nei videogiochi. DR3, invece, dal canto suo urla next-gen da un punto di vista differente, quello dell’integrazione con kinect e SmartGlass che tradotto vuol dire far evolvere anche in un titolo più hardcore l’interazione uomo-console, da troppo tempo vincolata al solo utilizzo del pad.

IL (mi rifiuto di usare il femminile) KINECT

A molti detrattori del kinect, sentirsi dire che proprio la presenza “obbligatoria” di questa periferica abbia fatto pendere la mia bilancia delle preferenze verso XOne, farà sicuramente drizzare i capelli in testa. Ma le cose stanno proprio così, vuoi perchè dati tecnici alla mano il nuovo kinect non ha proprio nulla a che spartire con il predecessore (e neanche con la camera della PS4), vuoi soprattutto perchè considero il fatto che sia “imposto” come il suo più grande punto di forza; solo la sua presenza in abbinamento ad ogni console darà realmente la possibilità agli sviluppatori di adottarlo anche nei titoli più hardcore! Inoltre già adesso, con i giochi disponibili al lancio, secondo me ci stanno proponendo delle integrazioni in game del nuovo kinect veramente interessanti, che non snaturano le dinamiche di gioco riuscendo, però, al contempo ad incrementare l’immersività nei mondi di gioco. Poter cooordinare in Ryse le proprie legioni semplicemente dando dei comandi vocali mi sembra un bellissima aggiunta. Riuscire in Dead Rising 3 ad indicare con la mano ai propri compagni bot dove andare e cosa fare mi pare ancora più interessante. Per non parlare della possibilità sempre in DR3 di attirare l’attenzione degli zombie verso una certa direzione semplicemente facendo realmente rumore in un certo punto della stanza. Da amante degli sparatutto, poi, non posso che apprezzare l’interessante chicca che, in questi giochi, ti consente di sporgerti da una copertura semplicemente spostando la testa da una parte o dall’altra (come, tra l’altro, viene già naturale fare). Considerando che questo è solo l’inizio, non oso immaginare cosa le enormi potenzialità tecniche del kinect 2.0 e la fantasia degli sviluppatori potranno regalarci nel tempo. E parlo da uno che non può negare di essere rimasto scottato dal primo kinect.

Rimanendo sul kinect ma spostando l’attenzione sul suo uso extra game, l’appassionato di tecnologia che è in me non poteva rinunciare ad alcune possibilità offerte da Xbox One proprio grazie a questa periferica. Mi viene da pensare, ad esempio, alla possibilità di controllare tutto il sistema attraverso comandi vocali e gestuali finalmente molto precisi. A questo poi va aggiunta la possibilità di controllare attraverso la voce anche il televisore. Funzionalità possibile proprio grazie a degli emettitori a infrarossi integrati nel kinect che, per intenderci, funzionano un po’ come quelli presenti nei telecomandi universali.

 

A questi aspetti decisivi per la mia scelta potrei aggiungerne ancora altri come i miglioramenti apportati al controller (primi fra tutti i grilletti a vibrazione indipendente che come avevo già constatato alla GamesWeek con Forza 5 riescono molto bene nel loro intento di incrementare l’immedesimazione nel gioco) e l’infrastruttura cloud predisposta da Microsoft (il cui potenziale, da studioso della materia, considero enorme ed erroneamente sottovalutato da molti). Per non ammorbarvi ulteriormente, però, preferisco chiudere qua.

Alla prossima (che poi sarà tra poche ore quando caricherò sul blog le foto della mia XOne! 😉 )