Retrocompatibilità sulla next gen: se la volete siete troppo indietro!

Se il titolo del post vi ha fatto arrabbiare non prendetevela con me.
Stavo solo esprimendo il pensiero di Don Mattrick, responsabile in Microsoft della divisione Xbox, secondo il quale “se sei retrocompatibile, sei davvero indietro“.

Questo è quanto ha dichiarato, pochi giorni fa, Mattrick al The Wall Street Journal sostenendo che la Xbox One non permetterà in alcun modo di “far girare” i giochi della Xbox 360.

Il perchè di questa scelta?
A sentire il capoccia di Xbox non avrebbe avuto nessun senso investire sulla retrocompatibilità perchè solo il 5% dei videogiocatori avrebbe gradito questa caratteristica. Non ho idea dove abbia estrapolato questa percentuale (sarebbe stato più corretto se avesse specificato da che ricerca, da che base di rispondenti e da quale mercato geografico proviene tale risultato) però, non so voi, mi pare alquanto bassa.

Premesso che sono tra quelli che quando acquistano una console next gen amano vederla all’opera soprattutto con giochi anch’essi next gen, non si può negare che molti (me compreso) avevano in mente di vendere la vecchia Xbox più qualche gioco non più utilizzato per non svuotare troppo il portafogli con l’acquisto della nuova. E, allo stesso tempo, tenersi i giochi a cui si è più legati (ad esempio, per me, la saga di Gears e quella di Halo) in modo da poterli giocare al bisogno anche sulla nuova piattaforma. Ma a quanto pare chi, come me, la pensa in questo modo rientra, secondo i vertici di Microsoft, in un misero 5% di nostalgici eccessivamente legati al passato, tranquillamente trascurabili dalle loro strategie aziendali.

La verità (e qui intendo la mia verità) è che quello del cinque per cento sembra tanto una scusa per mascherare precisi intenti strategico-commerciali dietro la non retrocompatibilità. Mi riferisco ad esempio alla volontà di evitare che il mercato dei giochi (nuovi ma soprattutto usati) della 360 finisca per fagocitare una parte eccessiva di quello della One. La non retrocompatibilità, inoltre, sembra essere pensata per spingere i futuri possessori di Xbox One a spendere subito e il più possibile in giochi per la nuova piattaforma invece che attendere, magari, un calo dei prezzi e nel frattempo intrattenersi con qualche gioco ripescato dalla propria “collezione” di videogiochi per 360.

Se, quindi, la risposta di Microsoft alla retrocompatibilità è un secco “NO”, quella di Sony pare essere invece un “NI” (aggiungerei io con fregatura annessa) . Anche la PS4, infatti, come la Xbox One non avrà alcuna feature tecnica in grado di far girare nativamente su di essa i giochi della PS3. In compenso, tramite una fusione tra il PSNetwork e il cloud di Gaikai, i possessori di PS4 potranno accedere via cloud (i giochi gireranno non sulla console ma su server remoti che invieranno alla Play4 in streaming il video e riceveranno da essa i comandi del controller) non solo al catalogo di PS3 ma anche a tutti i titoli per le precedenti piattaforme di casa Sony.
Dove sta la fregatura? Semplice nel fatto che con questo sistema per giocare su PS4, ad esempio, ad un gioco PS3 che si possiede già si dovrà mettere nuovamente mano al portafogli e di fatto riacquistarlo per aggiungerlo alla propria softeca sulla cloud. Inoltre si dovrà disporre di una connessione molto stabile e performante (un qualcosa che qui in Italia è spesso un miraggio).

Qual è il succo del discorso? La retrocompatibilità vera e propria sulle future console non ci sarà e il motivo non sono banali scuse tecniche o assurde percentuali sulle preferenze dei videogiocatori, bensì il frutto di precise e ben studiate strategie commerciali volte a farci spendere più soldi possibile! Infatti, anche senza aggiungere del “ferro” alle nuove console, la loro potenza rispetto alle predecessori è tale che sarebbe costato realmente poco emulare via software i vecchi sistemi (es. il PowerPC della 360) sui nuovi processori X86-64.

  • Albanetto

    Cooosa ? Probabilmente non gli sarebbe costato nulla fare le console retrocompatibili, solo che gli fa molto comodo far sborsare per dei giochi che si possiedono già. Poi mi vorresti dire che solo il 5% delle persone che acquistano next-gen provengono da PS3/XBox 360 ? Questa volta l’hanno sparata grossa, è questo determina la loro competenza nell’argomento.