Prey – Quick Review

Versione testata: Xbox One

Oggigiorno una delle abitudini più in voga tra i videogiocatori è quella di lamentarsi della scarsità di titoli AAA capaci realmente di mettere al centro la narrazione. C’è chi arriva pure ad ipotizzare futuri nefasti in cui le esperienze story-driven saranno solo un lontano ricordo.

Il miglior modo per scongiurare una eventualità del genere non consiste di certo nel battere forte i piedi mentre contemporaneamente si pigiano sulla tastiera i propri timori per il domani videoludico. So che a qualcuno potrebbe sembrare bizzarro, ma basterebbe iniziare evitando di lasciare sugli scaffali perle del calibro di Prey.

Prey è forse una delle migliori avventure fantascientifiche di tutti i tempi e lo è perché ad una narrazione mai noiosa bensì coinvolgente dall’inizio alla fine affianca un gameplay solidissimo nel quale esplorazione, varietà e libertà d’azione sono gli elementi cardine.

Che sia chiaro, non è un gioco perfetto specialmente se si guarda al comparto grafico che di certo non eccelle e al gunplay non al top a causa di sparatorie un po’ troppo legnose. Ma si tratta di difetti più che perdonabili quando si capisce di avere tra le mani un gioco dalla riuscitissima complessità; con l’avanzare delle vicende sulla stazione spaziale Talos I, Prey è in grado di mixare egregiamente elementi ruolistici, fasi stealth e un’accurata gestione delle risorse, spingendo il più delle volte verso l’adozione di un approccio ragionato necessario per studiare l’interazione con lo scenario e con le creature che infestano la stazione.

Nel corso delle circa 50 ore che gli ho dedicato sono stato totalmente catturato dall’intreccio narrativo che non risulta mai fuori luogo o forzato, neanche durante le quest secondarie. Giunti alle fasi finali si percepisce tutto l’onere delle scelte fatte e di quelle ancora da compiere per decidere il destino di Talos I ed il proprio. Questo per dire che chiunque non abbia giocato o non sia intenzionato a recuperare l’opera di Arkane Studios sta in pratica rinunciando al diritto di lamentarsi del minor peso della narrazione nel medium videoludico.


VOTO: 9