Titanfall 2: la campagna single player che non ti aspetti
Guardando ai tre FPS rilasciati sul mercato a fine 2016, non è stato il pur affascinante Battlefield ambientato nella Prima Guerra Mondiale ad attirarmi e neanche il nuovo COD futuristico. Il mio interesse si è rivolto verso il “terzo incomodo” Titanfall 2, non tanto per il desiderio di cimentarmi nuovamente negli scontri multiplayer come pilota e titan bensì per capire se la campagna, grande assente del primo capitolo, fosse stata inserita tanto per o con il dovuto buon senso.
Pur mosso da questo “desiderio di scoperta” ho atteso circa tre mesi prima di decidermi ad acquistare l’ultima fatica di Respawn Entertainment. Non me ne vogliano Zampella & Co se, seppur interessato, non ho contribuito subito con il mio acquisto ad alimentare le vendite al lancio, ma gli anni passano e una parvenza da gamer equilibrato devo pur iniziare a trasmetterla a chi mi sta intorno 🙄 ; in quei giorni avevo già portato a casa Forza Horizon 3 e Gears of War 4 (tra l’altro estremamente corposi e longevi) e dunque i titan hanno dovuto attendere il proprio turno.
Ad ogni modo, ora che ho avuto modo di cimentarmi con il single player di Titanfall 2 e ancora prima di aver messo mano al multiplayer, con non poca sorpresa posso tranquillamente affermare che la campagna già da sola vale il prezzo d’acquisto che ho sostenuto (39,99€ per essere precisi) e anche qualcosa in più. Se devo essere del tutto sincero, proprio in virtù della natura only multiplayer del primo capitolo, mi sono approcciato alla modalità storia di Titanfall 2 con una certa diffidenza. Ma la mia spocchia, subito dopo i primi passi molto tutorial-like, è stata rapidamente messa a tacere.
Respawn ha confezionato una campagna estremamente godibile, dotata sì di punti deboli ma allo stesso tempo capace di offrire aspetti positivi con, tra tutti, un grandissimo pregio.
Ho impiegato a difficile circa 9 ore a completare la storia dedicando però, soprattutto nei momenti senza titan, del tempo a scovare i collezionabili. La durata quindi, dato il genere, tutto sommato non mi ha deluso. A convincermi solo in parte è stata la trama che, pur riuscendo a tenere viva l’attenzione, di fatto rinuncia alla possibilità di approfondire maggiormente le dinamiche uomo-macchina tra il protagonista e il suo titan. Nell’economia del gioco questo è tuttavia un peccatuccio perdonabile. Ciò che, invece, mi sento di bocciare è l’intelligenza artificiale; l’IA nemica sia a livello di soldati che di titan non mi è parsa per nulla sveglia. A mio avviso si salvano solo un paio di boss i cui pattern di attacco e di difesa sono in grado di offrire un livello di sfida molto buono e richiedono anche una scelta attenta della configurazione di titan da impiegare.
Tra i punti di forza sono senza dubbio da citare il ritmo sostenuto per tutta la campagna, il perfetto bilanciamento tra le parti affrontate come pilota e quelle in cui possiamo/dobbiamo salire a bordo di BT, il nostro compagno titan. Pregevoli anche l’abbondanza di armi e di configurazioni titan che si acquisiscono man mano che si procede nella storia. A brillare sopra ogni altro aspetto, però, è la grandissima varietà offerta dal gameplay; tra i più tradizionali scontri a fuoco si innestano fasi platform (da affrontare sfruttando le grandi abilità di movimento del pilota) veramente ben riuscite e anche tra loro ben differenziate. A ciò si aggiungono delle sezioni di gioco molto particolari e inaspettate che, ad esempio, introducendo un meccanismo di alternanza (e non aggiungo altro perché il rischio spoiler sarebbe troppo alto) sono in grado di cambiare in maniera marcata e inaspettata il modo in cui affrontare nemici e pericoli.
Insomma, con Titanfall 2 Respawn e EA sono riuscite a proporre un single player che non sarà perfetto ma è decisamente godibile e a tratti anche piacevolmente sorprendente. Sarebbe stato lecito attendersi un contentino ma questo non è il caso; Titanfall 2 merita di essere giocato anche solo per la sua campagna.
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