Titanfall: cosa abbiamo capito dalla beta

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Il 14 Febbraio scorso è stato un gran bel San Valentino! E, se tra voi lettori ci dovessero mai essere degli incalliti romanticoni, ci tengo subito a precisare che le basi di questa mia affermazione non sono assolutamente da ricercare in quella cosa mielosa che va sotto l’etichetta di “festa degli innamorati”. Mi riferisco, ovviamente, ad una delle mosse videoludiche più attese degli ultimi mesi: il rilascio della beta di Titanfall (sia su PC che su Xbox One), lo shooter in prima persona più atteso del 2014 (o almeno di inizio 2014).

Dopo aver provato e riprovato il gioco (per la precisione nella versione per XOne) e aver aspettato circa una settimana dalla chiusura della beta (giusto per far calare un po’ l’eventuale entusiasmo iniziale e poterne scrivere in modo più distaccato), è giunto il momento di condividere con voi le mie impressioni.

La beta è riuscita a non soccombere sotto il peso del super hype che Titanfall ha fatto crescere fin dalla sua presentazione all’E3 2013 del giugno scorso?

Prima, però, di rispondere a questa domanda, mi sembra corretto spendere qualche parola per descrivere cos’è Titanfall a coloro che sono stati via dal pianeta terra negli ultimi otto mesi e, invece, il contenuto della beta rilasciata da Respawn a chi non ha avuto modo di provarla.

Cos’è Titanfall in breve?

TitanfallTitanoePilotaTitanfall è:

  • uno sparatutto in prima persona solo online (non avrà una classica campagna in single-player) sviluppato da Respawn e pubblicato da EA in esclusiva sulle piattaforme Microsoft (PC, Xbox One e Xbox 360);
  • uno shooter fantascientifico ambientato in uno scenario post-apocalittico in cui tutto avviene nella Frontiera, una zona dell’universo in cui imperversano gli scontri tra due fazioni, la IMC (Interstellar Manufacturing Corporation) e la Militia;
  • un fps che mixa assieme due esperienze di gioco, quella a piedi che si vive impersonando i piloti e quella a bordo dei titan. I piloti risaltano per la loro estrema agilità nei movimenti non lontana dai migliori parkourer e per il jetpack grazie al quale possono non solo saltare più in alto, ma anche camminare sulle pareti. I titan sono, invece, dei grandi e potenti mech dotati, però, anche di una inaspettata agilità nei movimenti. Naturalmente sia i piloti che i titani saranno presenti in più classi e con personalizzazioni e abilità differenti, molte delle quali sbloccabili man mano che si accumulano punti esperienza.

I contenuti della beta

titanfall-main-menuAvviata la beta e superato l’iniziale e approfondito tutorial (necessario soprattutto per capire come sfruttare al meglio l’elevata mobilità sia dei piloti sia dei titan), tre erano le modalità online con le quali ci si poteva confrontare:

  • Attrition, un classico e intramontabile deathmatch a squadre che presenta, però, un’aggiunta molto interessante; alla fine i membri della squadra perdente possono aggiudicarsi dei punti extra se riescono a raggiungere il veivolo di recupero.
  • Hardpoint Domination, una sorta di cattura la bandiera o re della collina se preferite in cui, quindi, lo scopo è quello di conquistare alcuni luoghi chiave indicati sulla mappa e presidiarli per più tempo possibile.
  • Last Titan Standing, una modalità ad eliminazione a più turni nella quale tutti iniziano a bordo del proprio titan e il fine ultimo è distruggere tutti i mech avversari.

Le mappe a disposizione, invece, erano due:

  • Angel City, pensata per enfatizzare le caratteristiche di agilità e mobilià in verticale dei piloti. Si tratta, infatti, di un’ambietazione metropolitana con edifici molto vicini che permettono a chi si avventura a piedi di sfruttare bene la verticalità della mappa camminando senza problemi da un muro all’altro, salendo poi sui tetti in maniera estremamente fluida. La presenza, inoltre, di svariati vicoli inaccessibili ai titani la rende ancora più una mappa in cui i piloti possono dire molto bene la loro.

TF_AngelCity_Pilot

  • Fracture, costruita per consentire ai mech di sprigionare al meglio la propria forza devastante. Si presenta, infatti, come leggermente più ampia della precedente e soprattutto con spazi molto più aperti con solo alcuni edifici qua e là. La morfologia della mappa, caratterizzata dalla presenza di svariati avallamenti e colline, inoltre mette a disposizione dei titani delle aree in cui provare a cercare riparo durante i combattimenti più serrati.

maxresdefault

Chiariti questi aspetti è possibile tornare a porre l’attenzione su ciò che la beta ha messo bene in evidenza.

Cosa abbiamo capito dalla beta?

Giocando la beta questi sono gli aspetti principali che saltano subito agli occhi:

  • Divertimento, divertimento e ancora divertimento. Ebbene sì, il gioco è divertente fin da subito. Vuoi per l’estrema intuitività dei comandi che dopo il tutorial si imparano a padroneggiare in modo soddisfacente in pochissimo tempo, vuoi per la soddisfazione che si ha sia nelle fasi a piedi che in quelle a bordo dei mech. Anche la presenza nelle mappe non solo dei giocatori reali (6 vs 6) ma anche di bot aiuta ad eliminare praticamente del tutto i momenti morti. In più non si sta mai fermi perchè se ti fermi sei morto, che tradotto vuol anche dire non provare a camperare perchè avrai vita breve.
  • Frenetico ma equilibrato. Volendo descrivere in modo sintetico il gameplay, due sono i termini più adatti a farlo. Il primo è “frenesia”; il tutto avviene a grande velocità, bisogna pensare e agire in fretta, spostarsi in continuazione e non solo in orizzontale ma cercando di sfruttare bene anche la verticalità intrinseca nel gioco. Il secondo è “equilibrio”. Sì perchè, al contrario di quanto si potrebbe pensare, lo sbilanciamento tra titani e piloti a piedi non è così marcato; grazie alla loro agilità e alle armi anti-titan in dotazione i piloti possono giocarsela anche contro i mech. Senza contare che un soldato ha sempre la possibilità di provare a balzare sul groppone di un titan nemico, dando il via ad un rodeo durante il quale crivellare di colpi i circuiti cibernetici del robottone avversario.
  • Un pizzico di tattica non guasta. E’ previsto il ricorso in game ad alcune carte speciali, le Burn Cards, precaricabili e in grado di abilitare dei perk limitati ad una sola vita. Si tratta di una soluzione in grado, compatibilmente con la natura frenetica del titolo, di introdurre quel tocco di maggior imprevedibilità ma soprattutto di strategia; prima di entrare in partita bisogna scegliere con cura quali precaricare tra l’insieme di carte guadagnate nel tempo e, una volta in game, occorre valutare bene quali giocarsi e quando.
  • Graficamente buono ma non fa gridare al miracolo. Da quanto scritto fino ad ora dovrebbe essere chiaro che il titolo punta soprattutto sulla capacità del gameplay di essere sempre molto divertente e variegato nelle sue dinamiche e, allo stesso tempo, estremamente equilibrato. Chi ha ben chiaro questo aspetto non si sorprenderà nel sapere che il comparto grafico è sì molto buono (i ragazzi di Respawn Entertainment hanno fatto un ottimo lavoro nel potenziare il Source Engine) ma non eccezionale. La scelta più che ragionavole degli sviluppatori è stata quella di puntare su un frame rate elevato e stabile e su un ottimo net code, piuttosto che sull’estrema risoluzione delle texture. Anche perchè, parlandoci chiaramente, la grande rapidità delle azioni lasceranno ben poco tempo per mettersi a contemplare ogni singolo filo d’erba nei minimi dettagli.

In conclusione, alla luce di tutto ciò, la personalissima opinione di chi scrive è che la beta sia riuscita a non farsi schiacciare dal peso (a volte letale) dell’enorme hype montato. Titanfall prometteva di essere divertente, immediato e fresco e pare proprio esserci riuscito. Per avere una conferma definitiva non ci resta che attendere la versione finale e completa del gioco, attesa su PC e Xbox One per il 13 marzo e il 25 marzo su Xbox 360.