PS4 e Xbox One: cloud gaming sì, ma con approcci differenti

Da qualche tempo sentiamo parlare di cloud gaming (cioè della possibilità di introdurre le tecnologie del cloud computing al mondo del gaming) e, grazie alle presentazioni delle console next gen di Microsoft e di Sony, l’argomento ha preso ancora più piede. In Italia, però, parlare di cloud gaming (ma in generale di cloud) coincide con il tirare in ballo i limiti delle nostre connessioni di Rete.

Sicuramente la stabilità, la larghezza di banda e la diffusione della connessione Internet sono dei talloni d’Achille qui in Italia (e non solo). Però tutto dipende dal modo in cui viene implementato il cloud gaming (che in realtà racchiude modalità e livelli di servizio tra loro molto diversi).

A quanto pare, la strategia in termini di cloud gaming di Microsoft sarà ben diversa da quella che adotterà Sony.

A parte, infatti, l’utilizzo come storage sulla nuvola che accomuna entrambe, Sony punta ad utilizzare il cloud di Gaikai per consentire il gaming di titoli PS3, PS2 e PS che, invece di girare sulla PS4, gireranno su server remoti i quali:

  • invieranno lo streaming del video alla PS4
  • riceveranno dalla PS4 gli input provenienti dal controller.

In un approccio di questo tipo, come è evidente, lo streaming video rappresenta il vero e proprio collo di bottiglia del sistema, soprattutto nei paesi come il nostro in cui la stabilità della connessione lascia spesso a desiderare.

Al contrario, da quanto Microsoft ha recentemente dichiarato, la Xbox One sfrutterà il cloud gaming in modo diverso. In pratica la console potrà delegare, se e quando necessario, parte del carico computazionale a dei server distribuiti. Non è quindi previsto un totale spostamento dell’elaborazione nel datacenter ma l’impiego di un modello ibrido console-datacenter che permetterebbe di sopperire più facilmente ad eventuali e temporanei problemi di connessione.

In realtà Microsoft nella sua dichiarazione ufficiale, tenuta da Jeff Henshaw – program manager della divisione Xbox Incubation e Prototyping -, si è spinta ben oltre affermando che l’infrastruttura cloud dedicata ad Xbox One (costituita da ben 300 mila server) permetterà addirittura di offire, per ciascuna console, una potenza extra (sia in termini di CPU che di RAM) equivalente a 3 Xbox One. Se le cose saranno realmente così, le carte in tavola nella lotta con Sony cambiano e non di poco. Infatti un hardware (quello della One) che sembrerebbe meno performante di quello della futura Playstation, grazie ad un tale power-up disponibile sul cloud, potrebbe risultare nel complesso molto più performante della rivale.

Ad ogni modo non ci resta che attendere e vedere se e come Microsoft riuscirà ad implementare tale feature che, ovviamente, dovrà anche essere facile da utilizzare dagli sviluppatori in modo che possano (senza costi ed effort eccessivi) adoperarla per regalarci mondi di gioco ancora più immersivi e persistenti.