Xbox One: con il kinect 2.0 addio ai codici a 25 caratteri

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Al momento non abbiamo avuto modo di vedere quelle che saranno le potenzialità e possibilità di utilizzo in gaming del kinect in bundle con la Xbox One, anche perchè un titolo come Ryse che avrebbe dovuto decretare finalmente l’impiego del sensore anche in giochi hard core si è mostrato all’E3 con un gameplay non più così incentrato sul rilevamento dei movimenti e della voce (al contrario di quanto andavano affermando ormai da un paio di anni sia Microsoft che Crytek).

In compenso, grazie ad un recente tweet di Marc Whitten (vice presidente della divisione Xbox di Microsoft), ora sappiamo che le migliorate performance del nuovo kinect e in particolare la sua risoluzione a 1080p ci permetteranno di dire addio alla lunga e noiosa digitazione dei famosi codici a 25 caratteri alfanumerici. Infatti, verranno sostituiti (o meglio affiancati) da un QRcode che, una volta posizionato davanti alla camera, verrà letto in automatico dal sensore (proprio come accade per gli smartphone).

Si tratta sicuramente di una features interessante che, però, avvicina ancora di più il kinect ad un innovativo e costosissimo telecomando. Il che può anche starci ma come un di più che ne affianchi la componente relativa al vero e proprio gaming la quale, però, al momento continua a latitare.

In realtà, se rimaniamo a livello di dichiarazioni (che, però, come Ryse insegna possono tramutarsi in qualche amara sorpresa), qualcosa anche su questo fronte inizia a smuoversi. Faccio riferimento a D4 (Dark Dreams Don’t Die) la misteriosa avventura grafica che Hidetaka Suehiro di Access Games sta sviluppando in esclusiva per Xbox One.

David.

Il titolo punta ad elevare l’immedesimazione nella storia e nel mondo di gioco proprio grazie ad uso intensivo (e non accessorio) del nuovo kinect. Dovremo, infatti, calarci a tutti gli effetti nei panni del protagonista (un investigatore in grado di rivere momenti del passato) e riprodurre i suoi movimenti all’interno della scena che sta ricordando, la quale evolverà in modo diverso a seconda di quanto sapremo essere fedeli nel riprodurne le movenze. Anche il rilevamento della voce verrà sfruttato perchè nei dialoghi potremo interagire con i vari personaggi parlando loro direttamente.

Mi auguro che nel prossimo futuro notizie di questo tipo sul kinect diventino all’ordine del giorno e che, soprattutto, poi trovino riscontro nella realtà. Una cosa però è certa: il tanto rumoreggiato (e da alcuni atteso) dietrofront di Microsoft sul kinect obbligatorio non dovrà mai avere luogo, altrimenti perderemo la possibilità di vedere l’innovativo sensore della Xbox finalmente implementato come si deve nei giochi. Solo il fatto che essendo per forza in bundle con tutte le console e che, quindi, avrà una grande base installata può convincere sviluppatori e publisher a prenderlo seriamente in considerazione all’interno delle loro produzioni.